mercoledì 11 dicembre 2013

lunedì 9 dicembre 2013

Impara Digitale boccia la lentezza statale.

«Scuola non pronta per la didattica digitale»
Doveva essere il processo alla scuola digitale ma sul banco degli imputati è finita l’istituzione scolastica nel suo complesso. Alla fine non è stata emessa nessuna sentenza di condanna, ma nemmeno sono stati fatti sconti ai tanti problemi che rallentano la diffusione delle nuove tecnologie (tablet ed e-book) e della didattica digitale.

La seconda edizione di Tablet school, evento promosso dall’associazione Impara digitale, ha riunito, ieri al Seminario vescovile di Bergamo, più di cinquecento tra ragazzi e professori, divisi tra i “pro” e i “contro” la scuola 2.0. Sul palco e in platea, esperti e formatori hanno risposto alle tantissime domande degli studenti, che hanno molto insistito sulle carenze, soprattutto infrastrutturali, che caratterizzano le scuole italiane. Stando ai risultati di una ricerca effettuata dal sito skuola.net su dati del Miur, soltanto il 9,3% delle scuole è totalmente coperto da connettività Internet wi-fi e quasi il 40% degli studenti non ha mai messo piede nell’aula computer. Anche chi è dotato di tablet lamenta la «scarsa copertura delle rete» che impedisce di lavorare, oltre a problemi apparentemente più banali ma ugualmente fastidiosi, come la «mancanza di un numero sufficiente di prese di corrente in classe per ricaricare i dispositivi».
Sul fronte della didattica, vero “focus” dell’innovazione tecnologica che sta interessando la scuola, i due schieramenti si sono concentrati sui difetti ma anche sulle «grandi opportunità» che l’utilizzo del tablet consente. Su tutte, hanno sottolineato gli studenti, la possibilità di «costruire insieme» i contenuti delle lezioni, condividendo in tempo reale i materiali con compagni e professori. La possibilità di lavorare in gruppo, di sentirsi davvero «responsabili» e «protagonisti» della lezione è stata molto enfatizzata dagli “avvocati difensori” della scuola digitale. La “pubblica accusa” ha, di contro, puntato il dito verso la «scarsa preparazione dei docenti», che in molti casi, a detta dei ragazzi, hanno dimostrato di non avere ancora pienamente compreso la rivoluzione che deve coinvolgere la didattica. Un cambiamento dal basso che sta faticosamente cercando di contagiare tutti gli attori del sistema. Una scommessa da vincere per non disperdere le risorse messe in campo dal Miur con la legge “L’istruzione riparte”: 15 milioni per la connettività wireless e altri 8 milioni per l’acquisto di e-book.
«La scuola deve adeguarsi in fretta, altrimenti c’è il rischio che gli studenti perdano entusiasmo», ha ammonito Dianora Bardi, vicepresidente di Impara digitale e tra i docenti pionieri, in Italia, della didattica digitale. Il processo non sarà né breve né facile, ha ricordato Roberto Maragliano, professore di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Roma Tre. «L’impostazione della nostra scuola – ha sottolineato – è ancora quella di due secoli fa ed è questo l’aspetto più drammatico della questione. Quella italiana è ancora sostanzialmente una scuola di scrittura, che va completamente ripensata nei contenuti e nella didattica. Ma la strada è segnata e l’unica direzione da prendere è quella di una vera formazione dei docenti».
Se, allora, «il tempo delle obiezioni è finito» e ormai «il digitale ha vinto», come sostiene Maragliano, è necessario risolvere in fretta i problemi segnalati dagli studenti. Tra «App che non si aprono» e «tablet su cui è difficile studiare», l’impressione è che il cammino sia tracciato ma ancora disseminato di ostacoli. Alcuni messi dalla stessa politica. Come, hanno per esempio ricordato gli editori, «l’Iva al 22% sugli e-book, contro quella al 4% sui libri di carta», che si trasforma in un aggravio di costi per le famiglie. E, soprattutto in tempi di crisi, non favorisce la diffusione del libro digitale nelle scuole.

Paolo Ferrario
© riproduzione riservata
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/scuola-non-pronta-per-didattica-digitale.aspx

venerdì 29 novembre 2013

Open Source o proprietarie?

Credo che la recente esperienza di Android, che si è imposto con un 80% di mercato rispetto a IOS  grazie al fatto di essere open-source, possa far prevedere che i formati epub e pdf senza DRM saranno sicuramente vincenti. Le soluzioni proprietarie, confronto a piattaforme ormai affermate come http://kobobooks.com e http://play.google.com/books non avranno alcuna possibilità di competere.
Inoltre, nella scuola saranno presto realizzati elementi didattici fatti dagli studenti collaborando con gli insegnanti su piattaforme come http://plus.google.com e http://drive.google.com

Giusta la domanda posta da questo articolo: http://ltaonline.wordpress.com/2013/11/28/ebook-a-scuola-in-bilico-tra-formati-universali-e-piattaforme-proprietarie/

mercoledì 29 maggio 2013

Cina 564 milioni 42% sul web, dal telefono 75%

GOOG, FB | mer, mag 29 Mobile now makes up 15% of Web traffic, up from 10% a year ago, notes Mary Meeker in her latest Internet Trends Report. Also mentioned: China (BIDU, SINA, SOHU, YOKU) has 564M Web users (42% penetration), with 75% accessing the Web from their phones (71% use PCs); India's penetration is still only at 11% (137M users); mobile now makes up 12% of U.S. media viewing time (it's 22% in China) and 3% of ad spend, up from 10% and 1% before; YouTube's (GOOG) per-minute video uploads are up 5x since '09; 60% of Facebook (FB) users log in daily, and the site receives 350M daily photo uploads; global smartphone penetration is still only at 21%. (Meeker in 2012) Link: http://seekingalpha.com/currents/post/1052611?source=android_share *** Never miss a critical update on your stocks! The Seeking Alpha Portfolio app is now the App Store's #1 portfolio app! Sync your portfolios, receive instant mobile notifications on your stocks & enjoy lightning-fast load times! Click the link below to download the free Portfolio app: http://seekingalpha.com/download-app?source=android_app_mail_mc

giovedì 16 maggio 2013

Book to the future - book social

Book to the Future - Salone Internazionale del Libro di Torino

Molto bella e interessante book social. Condividere libri che possono essere annotati dalla comunità dei lettori.

"L'anima social e interattiva di Book to the future ha condotto allo sviluppo di Social Books, nuovo progetto realizzato in collaborazione con la piattaforma di social reading Bookliners. Si tratta del primo esperimento di lettura condivisa e totalmente digitale del Salone del Libro, che coinvolge lettori, autori, editori, studenti e insegnanti. Ogni utente può inserire note e commenti agli ebook presenti in streaming su www.bookliners.com, condividere i propri contenuti con gli altri utenti o sui social network e interagire con le note altrui, contribuendo in tal modo ad arricchire il testo di partenza, senza intaccarne l'integrità. Presentazione in Sala Book to the Future giovedì 16 alle 12.30."

mercoledì 27 marzo 2013

Social network: quando ti connetti, connetti anche la testa!


Pubblicato in data 27/gen/2013 Il video tutorial del Garante per riflettere su come usare i social network in modo sicuro e consapevole Per suggerimenti o domande sui temi del video: sitoweb@gpdp.it Per approfondimenti: www.gpdp.it

lunedì 4 febbraio 2013

Condivisione della conoscenza e AaronSwartz

Teatro Valle Occupato
6 febbraio duemila13
h.19

COMMONS CAFE’

Aaron Swartz
tra liberta` di Internet e condivisione della conoscenza

Il suicidio di un famoso attivista della rete solleva il dibattito sulla privatizzazione della conoscenza e il diritto d’accesso al sapere

ne discute Juan Carlos de Martin, co-direttore del Centro Nexa su Internet e Società, Politecnico di Torino.
coordina Donatella Della Ratta, Creative Commons Arab World.

Aaron Swartz, un giovane programmatore e attivista americano che aveva guidato con successo, fra le altre cose, la campagna globale per bloccare il SOPA (Stop Online Piracy Act), si e` tolto la vita l`11 gennaio scorso, a soli 26 anni. Aaron era stato accusato dalle autorita` federali americane di aver illegalmente scaricato migliaia di articoli dalla piattaforma a pagamento JSTOR e di averli ripubblicati sulla rete, in un gesto di protesta contro la pratica di limitare l`accesso alla conoscenza e al sapere. 

E` giusto tenere sotto chiave e distribuire a pagamento la conoscenza scientifica frutto della ricerca universitaria pubblica? Chi veramente guadagna dalle piattaforme a pagamento come JSTOR, gli autori o gli editori?
Come disseminare la conoscenza online? Come garantire il diritto all`accesso al sapere e alla sua condivisione, allo stesso tempo salvaguardando gli autori? Come puo la ricerca scientifica sopravvivere, se viene distribuita gratuitamente online?
Si possono cambiare, oggi, leggi sulla circolazione e la distribuzione del sapere che appaiono obsolete nel mondo digitale? Esistono nuovi modelli di finanziamento della conoscenza, che rendano competitiva l`universita nel mondo digitale senza bloccare l`accesso pubblico al sapere?

Questi sono alcuni dei temi che il tragico suicidio di Aaron ha riportato all`attenzione del dibattito globale sulla rete, e di cui discuteremo all`interno del Commons Cafe insieme a Juan Carlos de Martin, co-fondatore e co-direttore del Centro Nexa su Internet e Societa` del Politecnico di Torino, affiliato all`Universita di Harvard, e public lead di Creative Commons Italia dalla sua fondazione fino al 2012.

Qui di seguito ripubblichiamo il Guerrilla Open Access Manifesto che Aaron Swartz scrisse nel Luglio 2008, proprio in Italia:

Aaron Swartz: Guerilla Open Access Manifesto

L’informazione è potere. Ma come con ogni tipo di potere, ci sono quelli che se ne vogliono impadronire. L’intero patrimonio scientifico e culturale, pubblicato nel corso dei secoli in libri e riviste, è sempre più digitalizzato e tenuto sotto chiave da una manciata di società private. Vuoi leggere le riviste che ospitano i più famosi risultati scientifici? Dovrai pagare enormi somme ad editori come Reed Elsevier.

C’è chi lotta per cambiare tutto questo. Il movimento Open Access ha combattuto valorosamente perché gli scienziati non cedano i loro diritti d’autore e che invece il loro lavoro sia pubblicato su Internet, a condizioni che consentano l’accesso a tutti. Ma anche nella migliore delle ipotesi, il loro lavoro varrà solo per le cose pubblicate in futuro. Tutto ciò che è stato pubblicato fino ad oggi sarà perduto.

Questo è un prezzo troppo alto da pagare. Forzare i ricercatori a pagare per leggere il lavoro dei loro colleghi? Scansionare intere biblioteche, ma consentire solo alla gente che lavora per Google di leggerne i libri? Fornire articoli scientifici alle università d’élite del Primo Mondo, ma non ai bambini del Sud del Mondo? Tutto ciò è oltraggioso ed inaccettabile.

“Sono d’accordo,” dicono in molti, “ma cosa possiamo fare? Le società detengono i diritti d’autore, guadagnano enormi somme di denaro facendo pagare l’accesso, ed è tutto perfettamente legale — non c’è niente che possiamo fare per fermarli”. Ma qualcosa che possiamo fare c’è, qualcosa che è già stato fatto: possiamo contrattaccare.

Tutti voi, che avete accesso a queste risorse, studenti, bibliotecari o scienziati, avete ricevuto un privilegio: potete nutrirvi al banchetto della conoscenza mentre il resto del mondo rimane chiuso fuori. Ma non dovete — anzi, moralmente, non potete — conservare questo privilegio solo per voi, avete il dovere di condividerlo con il mondo. Avete il dovere di scambiare le password con i colleghi e scaricare gli articoli per gli amici.

Tutti voi che siete stati chiusi fuori non starete a guardare, nel frattempo. Vi intrufulerete attraverso i buchi, scavalcherete le recinzioni, e libererete le informazioni che gli editori hanno chiuso e le condividerete con i vostri amici.

Ma tutte queste azioni sono condotte nella clandestinità oscura e nascosta. Sono chiamate “furto” o “pirateria”, come se condividere conoscenza fosse l’equivalente morale di saccheggiare una nave ed assassinarne l’equipaggio, ma condividere non è immorale — è un imperativo morale. Solo chi fosse accecato dall’avidità rifiuterebbe di concedere una copia ad un amico.

E le grandi multinazionali, ovviamente, sono accecate dall’avidità. Le stesse leggi a cui sono sottoposte richiedono che siano accecate dall’avidità — se così non fosse i loro azionisti si rivolterebbero. E i politici, corrotti dalle grandi aziende, le supportano approvando leggi che danno loro il potere esclusivo di decidere chi può fare copie.

Non c’è giustizia nel rispettare leggi ingiuste. È tempo di uscire allo scoperto e, nella grande tradizione della disobbedienza civile, dichiarare la nostra opposizione a questo furto privato della cultura pubblica.

Dobbiamo acquisire le informazioni, ovunque siano archiviate, farne copie e condividerle con il mondo. Dobbiamo prendere ciò che è fuori dal diritto d’autore e caricarlo su Internet Archive. Dobbiamo acquistare banche dati segrete e metterle sul web. Dobbiamo scaricare riviste scientifiche e caricarle sulle reti di condivisione. Dobbiamo lottare per la Guerrilla Open Access.

Se in tutto il mondo saremo in numero sufficiente, non solo manderemo un forte messaggio contro la privatizzazione della conoscenza, ma la renderemo un ricordo del passato.

Vuoi essere dei nostri?

Luglio 2008, Eremo, Italia

(tradotto in italiano da Silvia Franchini, Marco Solieri, elle di ci, Andrea Raimondi, Luca Corsato)

http://cryptome.org/2013/01/swartz-open-access.htm

lunedì 21 gennaio 2013

Guida all’Ebook Marketing

Prima di cimentarsi nella realizzazione di un libro sono molto utili due letture.

La prima fondamentale su come si deve realizzare un libro ben fatto.
La lettura online http://www.smashwords.com/extreader/read/52/11/smashwords-style-guide

La seconda lettura, forse la più importante, come diffondere il libro:

Guida all’Ebook Marketing Smashwords


Cover for 'Guida all’Ebook Marketing Smashwords'
By Mark Coker
Rating: 1 star1 star1 star1 star1 star
(5.00 based on 3 reviews) 

Published: Dec. 23, 2011 
Words: 13,298 (approximate)
Language: Italian
ISBN: 9781466081833


Short description

Questa Guida gratuita vuole aiutare autori ed editori a promuovere e vendere i propri ebook su Smashwords ma anche su tutti gli altri negozi virtuali. La Guida, partendo da come Smashwords aiuta gli autori a promuovere l'ebook, dà 30 utilissimi suggerimenti per costruire autonomamente e gratuitamente un ottimo ebook marketing. 

Extended description

Questa Guida gratuita vuole aiutare autori ed editori a promuovere e vendere i propri ebook su Smashwords ma anche su tutti gli altri negozi virtuali. La Guida, partendo da come Smashwords aiuta gli autori a promuovere l'ebook, dà 30 utilissimi suggerimenti per costruire autonomamente e gratuitamente un ottimo ebook marketing. Perciò è utile a tutti gli autori e non solo a quelli che pubblicano su Smashwords.

Traduzione italiana a cura di Giuseppe Meligrana

PER INIZIARE

Introduzione. Informazioni sulla Guida all’ebook Marketing Smashwords
Due parole su Smashwords
Impostazione delle aspettative
Come Smashwords aiuta autori ed editori a commercializzare i loro ebook
Adottare una mentalità marketing attiva
Il marketing deve iniziare subito. Create il vostro social network
I link aiutano i lettori a scoprire i vostri ebook
L’importanza dell’aiuto reciproco tra autori

30 suggerimenti per un marketing gratuito
Suggerimento 1: Aggiornare la firma e-mail
Suggerimento 2: Postare la notizia sul vostro sito o blog
Suggerimento 3: Contattare i vostri amici, familiari, collaboratori, soci e fan
Suggerimento 4: Mettere un avviso sui vostri social network
Suggerimento 5: Aggiornare le firme nei forum
Suggerimento 6: Raccogliere lettori con Twitter
Suggerimento 7: Pubblicare più di un ebook su Smashwords per creare un effetto moltiplicatore
Suggerimento 8: Pubblicizzare gli altri ebook in ogni ebook che pubblicate
Suggerimento 9: Facilitare i lettori a connettersi con voi
Suggerimento 10: Pubblicare un comunicato stampa e diffonderlo ovunque
Suggerimento 11: Aiutare i giornalisti on-line
Suggerimento 12. Incoraggiare i vostri fan ad acquistare e recensire il vostro ebook
Suggerimento 13. Scrivere recensioni per altri ebook su Smashwords
Suggerimento 14: Partecipare ai forum online
Suggerimento 15: Sperimentare i buoni sconto
Suggerimento 16: Scrivere un blog
Suggerimento 17: Scrivere nelle colonne degli ospiti dei blog
Suggerimento 18: Invitare altri autori a postare sul vostro blog
Suggerimento 19: Fare interviste ad altri autori sul vostro blog
Suggerimento 20: Partecipare alle conversazioni sui blog
Suggerimento 21: Organizzare un blog tour
Suggerimento 22: Usare Google Alert per scoprire dove le conversazioni hanno luogo
Suggerimento 23: Usare i video YouTube per conquistare i lettori
Suggerimento 24: Stampare biglietti da visita
Suggerimento 25: Incoraggiare i fan a fare marketing per i vostri ebook
Suggerimento 26: Creare una Guida per il lettore alla fine del vostro ebook
Suggerimento 27: Inserire interi capitoli di altri vostri ebook alla fine di ogni ebook
Suggerimento 28: Fare uno scambio di titoli o di capitoli con un altro autore alla fine di ogni ebook
Suggerimento 29: Invitare altri autori ad unirsi a voi in Smashwords
Suggerimento 30: Promuovere il vostro ebook sui siti o nei luoghi reali di maggiore “interesse ebook”

Appendice
Le otto cose che dovete fare con un ebook
Le sette cose che non dovete fare con un ebook

L’autore
Biografia
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