domenica 30 settembre 2012

English Learning And Translingual Education

Learning a second language is rather easy when you are still in the language learning process.
Living in a foreign country normally helps, because you are forced to put up with what you know and stick to that language in order to communicate with others. Which is the sole purpose of a language.
The earlier you start in life the better. There is a specifica area in the brain that allows thoughs to structure according to a specific grammar, which can be "extended" to multiple languages if you do this early enough. The more you wait the harder it gets. This means that people learn to "think" in a specific language, just like we train to do maths whenever we need to quantify experience.

There's a huge number of resources available on the net. We just need to get to know and use them.

First of all, google chrome has two fundamental extentions, which you must install:

Google Dictionary (by Google)View definitions easily as you click on a word and highlight it.
Google Translate (by Google)Translates entire webpages into a language of your choice.

Now you should be able to understand what is written on this page, even if you don't understand English, and this is a huge enabler to gain access to the immense flow of information on the web.
Let's call this ability translingual web browsing, crossing language barriers. However, since crossmediatic has been renamed into transmediatic. Let me call the ability to cross language barriers to get access to education, the translingual education ability.

You have it now, the entire world resources are open at your fingertips.

https://www.facebook.com/busuucom 

http://www.learn-english-online.org/ the free EFL / ESL course for beginners and beyond!


http://www.busuu.com/lu/reading/1_1_1/de/vocabulary/1To check what i'm telling you, right now i'm getting some german training on busuu, and it looks just great to me.
The idea, however, is that kids should start learning english or any other foreign language as soon as possible, like being able to watch cartoons in english and practice grammar in a game-like context.
Using facebook timeline to capture leaning units, a complete training program can be layed down and the progress can be recorded in the comments. If necessary, it's a matter of click to go back and get some more practice on past activity. Exercises can be written also in the comments, allowing a tutor to check them remotely or whenever possible.

This is what I am doing with my daughter and progress so far has been fun. Have a go at it!!



sabato 29 settembre 2012

Impara con Pokémon: avventura tra i tasti

Impara con Pokémon: avventura tra i tasti, intervista all'esperto - Bambino - Quimamme

I bambini sono delle spugne. Imparano molto più facilmente degli adulti. Come “sfruttare” in modo intelligente questo momento d’oro?Aiutandoli ad acquisire nuove abilità attraverso il gioco, una modalità loro congeniale che consente di apprendere senza fatica. In una società sempre più permeata dalla tecnologia, perché non aiutarli a prendere confidenza col computer in modo divertente? È l’idea che sta alla base del nuovo videogioco della Nintendo “Impara con Pokémon: avventura tra i tasti”. Un corso di dattilografia per apprendere a scrivere allenando la “memoria tattile”. 

Che cos’è la memoria tattile? Può essere allenata fin dall’infanzia? 
La memoria tattile è quella che permette di agire con movimenti automatici. Ad esempio, di guidare un’auto senza pensare al pedale da schiacciare. Saper scrivere a macchina senza guardare i tasti è un’abilità che permette di concentrarsi sul contenuto: una competenza che può tornare utile sul lavoro come nel tempo libero. Questo tipo di memoria può essere allenata fin dall’infanzia attraverso il gioco. 

C’è un nuovo videogioco che è stato ideato proprio con questo obiettivo: come funziona? 
“Impara con Pokémon: avventura tra i tasti”, per console portatile Nintendo DS e 3 DS, è un videogame che mette alla prova le abilità dattilografiche del bambino. Usando la tastiera wireless in dotazione, deve scrivere con precisione i nomi di tutti i Pokémon incontrati durante la sfida. 

E per chi non ha una consolle Nintendo con la tastiera ma puo' dedicare un vecchio netbook a suo figlio?

La risposta e' facile: edubuntu la distro linux ubuntu dedicata alla educazione digitale.


http://www.edubuntu.org/download


  • Imparare la digitazione veloceKTouch aiuta gli alunni a imparare a digitare sulla tastiera in modo rapido e corretto. Con molte modalità differenti e rapporti dettagliati, KTouch rende l'apprendimento della scrittura senza guardare la tastiera davvero facile.
  • GcomprisGcompris è una suite di oltre 80 attività e giochi educativi per l'apprendimento dei bambini dai 4 ai 10 anni di età. Questi includono:
    • scoperta del computer: tastiera, mouse
    • algebra: tabelline, numerazione, tabelle a doppia entrata, simmetrie
    • scienze: la chiusa, il ciclo dell’acqua, il sottomarino, simulazioni sull'elettricità
    • geografia: posizionare le nazioni su una carta geografica
    • giochi: scacchi, memory, forza 4, oware, sudoku
    • lettura: esercizi di lettura
    • altro: imparare a leggere l’ora, dipinti famosi in forma di puzzle, disegno vettoriale
Abilità

giovedì 27 settembre 2012

LIBERO WI-FI TORINO

Sono al Jazz Club Torino, di fronte a Torino Incontra, insieme al Blah Blah sedi principali dell'evento Social Media Week conferenza internazionale in contemporanea dedicata alle forme di comunicazione digitali 2.0 primariamente sui social network Twitter, Facebook, Google Plus.

Sono abituato a collegarmi a internet via telefono android un samsung I5800 con 2.3 (ok, ora lo aggiorno a 4.0 ice cream) che come tutti gli android consentono sia il tethering via cavo usb della connessione internet, sia facendo diventare il telefono un pratico access point, per più di un terminale.

Avevo recentemente sperimentato il servizio free della Regione Piemonte, Wi-Pie che ora si e' aggiornato nella denominazione con "Wi-Pie la rete per tutti" bellissimo. Accendendo il mio Eeepc flare 1025C con Edubuntu 10.12 auSitomaticamente si e' magicamente collegato alla rete wi-fi libera della regione piemonte che non richiede neppure l'autenticazione e registrazione dell'utente. Bellissima sensazione. Per inciso, Edubuntu ora e' lo ammetto il mio sistema operativo preferito che ho standardizato across al platforms con accesso per me e per mia figlia. Ho tollerato il dual boot per un paio di settimane con windows7 che non e' male, ma poi per risolvere conflitti che non ho neppure la voglia di approfondire, ho resettato il disco eliminando le bellissime alchimie di ASUS. Restano sempre le sette-otto ore di autonomia che mi consentono anche di tenere carico il telefonino.

Quindi, con mio sommo piacere, non ho dovuto tenere acceso AP del I5800 risparmiando batteria e GB dei 3 al mese generosamente forniti da http://www.tre.it/opzioni/internet-con-telefonino/super-internet e prima che potessi godere fino in fondo della rete Wi-Pie http://csig-ivrea-torino.blogspot.it/2012/07/wifi-aperto-regione-piemonte.html mi sono reso conto dell'abbondanza esagerata. Una rete (((Social Media Week))) occhieggiava in modo troppo accattivante per non farci un giro. D'accordo, chiede l'autenticazione tramite sms (mentre quella della regione piemonte e' totalmente aperta) pero' in cambio del mio numero di telefono mi consente di tenermi vivo un discorso con la equipollente rete permantente a cui si appoggia (((Placejam))) che tramite locali privati sta federando un punto di accesso alternativo al pubblico. Cito per completezza le reti wifi di due posti splendidi, la cricca col suo giardino interno cortile ha la sua rete dedicata a Pino (chiedere a lui personalmente) e il Caffe Nero Bollente in corso San Maurizio nell'isolato prima di palazzo ex-nuovo (visto che la tensostruttura di Lungo Dora sicuramente merita il nome di Palazzo Nuovo).

Quindi come la mettiamo col futuro? Sicuramente HSDPA e LTE per viaggiare, quando ci si sposta, ma la presenza finalmente di wi-fi in giro mi solletica parecchio sul Nexus7 che ha l'aria di essere solido e senza fronzoli in google style. A questo punto iphone5 per il quale si iniziano le code stanotte in tutta itaglia possiamo lasciarlo ai barotti. Almeno hanno qualche elemento da far sberluccicare nelle pupille delle amazzoni modaiole.

Facebook e Twitter per Imparare


Facebook and Twitter: How to Use Each Profile to Benefit Your Online Education  

Riprendo la segnalazione su twitter di Caterina Policaro alias @catepol, affidabile fonte di informazione sul percorso accademico digitale, per offrire un rapido consiglio a coloro i quali volessero sfruttare l'opportunità dei social media per comunicare in modo efficace in ambito "scolastico" inteso nel senso etimologico del termine, ovvero per imparare.

Prendo lo spazio necessario, non essendo confinato ai 140 caratteri di twitter, per tradurre opportunamente l'articolo segnalato. Svolgendo il link reindirizzato da bit.ly (servizio che consente di rendere breve un link solitamente molto lungo) otteniamo per esteso:


Oltre a http://bit.ly vi sono alcuni servizi identici, molto utili per diffondere con pochi caratteri link a pagine importanti, che nella forma estesa sono difficilmente trasferibili per sms o twitter. Uno che prediligo (perche' amo la filosofia di google) e' proprio http://goo.gl e un altro (noto perche' usato da twitter) pic.twitter.com e quello di facebook fb.me ma anche tinyurl.com. Il loro uso e' molto semplice, si copia il link che si vuole ridurre, lo si inserisce nella opportuna finestrella e il sito restituisce il link accorciato che si puo' copiare e inserire ovunque si possa usare un link. Inoltre per ogni link vengono conteggiate statistiche su chi e quando ha percorso quel link. Molto utile in generale dunque.

Tornando all'articolo di learningonlineinfo.org 
"social media can be an extraordinarily powerful vehicle for students to connect, share, and work together." 
"I media sociali possono costituire un veicolo estremamente potente a disposizione degli studenti per collegarsi, condividere e lavorare insieme."

Questo e' l'utilizzo "serio" e veramente innovativo dei media sociali, che consentono una comunicazione personale e pubblica, mescolando a piacimento l'intimo personale con la sfera pubblica formale, nella comunicazione non verbale molti a molti bidirezionale. Questa settimana a Torino e nel mondo si svolge la conferenza internazionale sui social media, chiamata "Social Media Week" in contemporanea in quasi tutti i paesi del globo, Torino per l'Italia, hashtag #smwtorino su twitter.

Hashtag (#stringa) consente di filtrare tutte le conversazioni di twitter secondo gli argomenti taggati.

"But, how do you know exactly how to use each social media profile in the right way? Is it better to post questions on Facebook or Twitter? Should you include your course information on your Facebook profile, or is that TMI? Here, are a few ways to structure your use of the two biggest social media outlets, Twitter and Facebook, in an academic context, so you will not only be more informed, but better connected throughout your time in college:"

Come scegliere tra Facebook e Twitter per sfruttare ciascun profilo nel modo corretto? Meglio porre domande su Facebook o Twitter? Includere le informazioni sul corso di studi? Vi sono alcuni modi per strutturare l'utilizzo dei due principali media sociali (ma non dimentichiamoci Google Plus in forte ascesa, che ha dalla sua due componenti potentissime, CIRCLES e HANGOUTS di cui mi riservo di presentare la valenza strategica) in modo non soltanto da essere meglio informati, ma anche meglio connessi (nelle relazioni umane) durante il corso di studi. (valgono esattamente gli stessi consigli per lo studente delle medie o liceale, universitario o qualunque persona che voglia mantenersi costantemente attiva sul fronte dell'autoeducazione permanente).

"Facebook is the perfect outlet to disseminate information about yourself. It is designed with intricate profile options, allowing users to input almost every aspect of their daily lives"

Facebook (come Google Plus) e' il canale perfetto per disseminare in modo controllato informazioni personali, con possibilita' di descrivere qualsiasi aspetto della propria vita, rendendolo visibile alle persone che desideriamo informare. (Il modo migliore per evitare speculazioni esoteriche e le voci di corridoio sulla propria persona e' quella di pubblicare direttamente la "versione ufficiale pubblica" della propria vita, ovvero di come si vuole essere descritti.)

Ovviamente le relazioni si nutrono dello scambio di informazioni personali, poiche' l'apertura manifestata nei confronti del prossimo induce una simmetria relazionale che rispecchia il nostro modo di porci di fronte a chi abbiamo di fronte. Maggiore il ricalco e la condivisione aperta, maggiore la possibilita' di costruire una relazione empatica e profonda.

"Become members of groups hosted by your school, and look for students who are taking the same classes as you. Or, use your class roster to send friend requests to your classmates. From here, you will be able to find email information and Twitter handles."

Partecipare ai gruppi ospitati dalla propria scuola, cercando studenti che frequentano gli stessi corsi o condividono le stesse situazioni e passioni diventa il primo passo per costruire relazioni che poi portano al reciproco scambio di posta elettronica (telefono) e twitter. I gruppi di Facebook (e Google o Yahoo) diventano un luogo di opportunita' di costruire nuove relazioni, ma anche e soprattutto una grande fonte di informazioni sulle tematiche di maggiore interesse, potendo condividere problemi e soluzioni che normalmente non sono specificamente confinate al singolo ma sono spesso comuni al gruppo.

Ad esempio, nell'ambito della scuola primaria digitale, ma non solo, mi sento di caldeggiare il gruppo ristretto e riservato in modo assolutamente rigoroso agli insegnanti, fondato da Paola Limone.
https://www.facebook.com/groups/tantiinsegnanti/ 

"Twitter is a platform that moves much more quickly than Facebook. In an academic context, Twitter is best used to receive and disseminate immediate information"

Twitter e' una piattaforma che (nella sintesi dei 140 caratteri disponibili, assimilabile a un SMS pubblico) si muove molto piu' rapidamente di Facebook e in un contesto accademico diventa il mezzo ideale per trasmettere e disseminare in tempo reale la notizia, ovvero la novita' del momento che deve essere diffusa nel modo piu' rapido possibile con un passaparola che grazie alla possibilita' di "retweet" lasciata al singolo lettore, consente di diffondere rapidamente a tutti gli "ascoltatori" (followers) le notizie che si ritiene piu' importante e urgente diffondere (una importante scadenza o evento che il mondo deve sapere) ricordandoci che un link di approfondimento a qualche pagina permanente e' non solo possibile ma anche consigliabile come buona prassi, in modo da poter recuperare l'informazione nel futuro. Twitter e' molto potente, implementando il passaparola che decide quali notizie filtrare o evidenziare in tempo reale, per la partecipazione attiva delle persone in rete. Potremmo vederlo come una telescrivente in ricezione e trasmissione, quella mitica striscetta di carta di zio Paperone che consentiva a lui e pochi altri di avere in tempo reale l'andamento dei titoli di borsa. Paradossalmente il paese che piu' pesantemente utilizza twitter e' proprio quello dove e' assolutamente proibito utilizzarlo, per questioni note di censura governativa: la cina.

"If your homework assignment has just been changed, let your fellow classmates know by tweeting them. You can also use Twitter to pay attention to what other students are doing in real-time. If you have a test coming up for one of your online classes, pay particular attention to your classmates’ tweets"

Se il vostro compito a casa e' appena stato cambiato, fatelo sapere ai vostri compagni di corso scrivendolo su twitter. Potete usare twitter anche per sapere cosa stanno facendo gli altri in tempo reale. Se avete un esame o altra scadenza che si approssima, ponete particolare attenzione a cosa scrivono i vostri compagni, ovvero a chi condivide la vostra stessa situazione.

"Twitter is the best space to let everyone know. You can also contact classmates more quickly via Twitter than Facebook, in many cases."

Twitter e' il luogo migliore per far sapere un'informazione a tutti. Potrete anche prendere contatto piu' rapidamente con le persone rispetto a facebook (perche' normalmente si pone piu' attenzione alla rapidita' della diffusione dell'informazione e tipicamente e' piu' facile che uno risponda prima a twitter che a un email, probabilmente perche' la possibilita' che tutti stanno osservando la comunicazioni corrisponde a dover comunicare sotto un riflettore. (Aspetto sottolineato anche durante la #smwtorino, nella conferenza del primo giorno, da Paolo Valdemarin)

Direct message a classmate you need to contact immediately, or tweet them directly if you want to ask or answer a question. Basically, Twitter is for fast, real-time communication. If you use it accordingly, it can be an outstanding academic tool. 

Author infoCaroline Ross is a former educator who writes forAccreditedonlineuniversities.com. She is an avid reader and advocate for global education and equality. Please submit any comments or feedback in the section below!


sabato 22 settembre 2012

Registro elettronico e connessione internet

Sembrava facile, ascoltando le parole del Ministro Profumo del 12 settembre 2012. 
Quello che non era prevedibile è che non siano state comunicate le istruzioni operative.
Concretamente cosa dovrebbero fare i DS (Dirigenti Scolastici) per attivare il registro elettronico?
Come primo passo, parlarne insieme ai docenti per deliberare in consiglio di istituto su una materia delicata e complessa, che sicuramente ha un impatto profondo nella gestione scolastica. 


Alla luce delle legge definita Spending Review (Decreto Legge 95 del 6 luglio 2012 ), divenuta operativa il 15 agosto 2012 si rende necessaria una analisi dei software gestionali per attuare tale decreto. La legge prevede  la dematerializzazione di funzioni amministrative e comunicative che dovrà avvenire, però, con le risorse già esistenti. Le scuole dovranno adeguarsi alle nuove norme  ”con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica“. La normativa vigente prevede che la spesa per software gestionali non superi la cifra indicativa di 1500 €. Per poter sostituire un documento cartaceo con un altro digitale è necessario che quest’ultimo possegga i requisiti di validità del precedente. Entra dunque in gioco la normativa sulla tutela dei dati (Codice in materia di protezione dei dati personali – D.L.vo n.196 del 30 luglio 2003) e la tutela dell’autenticazione informatica. Questi parametri sono necessari e fondamentali nella scelta delle aziende che producono il software: per queste motivazioni le ditte prese in analisi è bene che siano certificate ISO per la qualità dei loro prodotti.

Sarebbe opportuno avere adeguata consulenza sulle scelte da compiere, non facilmente reversibili.
Intanto, volendo andare nella direzione del Piano Scuola Digitale:

"I programmi del MIUR di prima generazione, attraverso i quali il mondo della scuola si è avvicinata all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione evolvono oggi in una dimensione nella quale la tecnologia si integra nella didattica di classe. Non più la classe in laboratorio ma il laboratorio in classe: una strategia tante azioni."
Questo significa sostanzialmente avere una LIM (o proiettore) collegata a un dispositivo per ciascun docente e dispositivi (tavolette o portatili) per tutti gli studenti della scuola. In questa ottica, stanno intervenendo finanziamenti finalizzati alla didattica erogati pariteticamente dal MIUR e da ciascuna Regione, che hanno sottoscritto accordi il 18 settembre 2012.
Paola LimoneEcco l'accordo per il Piemonte firmato ieri a Roma: all'articolo 3 il modello che si seguirà, quello del nostro gruppo Scuola Digitale Piemonte Accordo Piemonte-MIUR-USRPiemonte


Ciascuna scuola deve provvedere autonomamente alla connessione internet di ciascuna classe, oltre alla segreteria scolastica, con fondi che saranno resi disponibili direttamente. Vengono invece rescissi i contratti di fornitura della connessione per accordo MIUR-RTI
Interessante leggersi il lungo articolo di martina pennisi su agendadigitale.eu 
Ieri il ministero ha precisato in un comunicato la decisione su internet.


Sul fronte registro di classe e registro docente, si deve tenere conto di molti aspetti. Come prima cosa, un sistema che possa garantire la valenza legale della digitalizzazione degli atti, che essendo atti amministrativi, devono essere gestiti secondo procedure consone a garantire gli attributi di autenticità (identificazione dell'autore) integrità (scritti in data certa e non manomessi) e non ripudiabilità (nel senso che chiunque debba accedere al documento possa riconoscere la paternità, contenuto e implicazioni legali). Una pagella digitale emessa in data certa costituisce documento elettronico originale che sostituisce il cartaceo e vale per il titolo conseguito, per esempio richiedere l'iscrizione all'università o partecipare a un concorso di selezione.
Un interessante articolo da leggere per inquadrare l'argomento di Marco Guastavignache individua tre tipologie di soluzioni:
- Sistema proprietario, fornito da terzi in licenza d'uso o canone di servizio.
- Sistema open software, installato e gestito in proprio dalla scuola.
- Sistema open software, gestito da terzi o in consorzio di scuole.

Ritengo importante aggiungere e sottolineare altri due aspetti cruciali:
- Deve essere utilizzabile da dispositivi dei docenti, senza imporre un sistema operativo specifico, in modo da consentire una piena integrabilità nelle diverse piattaforme client e server disponibili.
- Proprietario o Open Source che sia, risulta una scelta importante decidere tra averlo installato sul server della scuola oppure in cloud-computing su server di terzi, che garantiscano operatività, aggiornamenti e rispetto dei requisiti di interazione con il portale scuolamia.it e sicurezza dei dati.

La scelta deve anche tenere conto della legge e il codice di amministrazione digitale impone che venga prima scelta una soluzione open software che già sia stata sviluppata per la pubblica amministrazione. Anche per il sistema operativo vale la stessa considerazione. Inoltre, si tenga presente che docenti e studenti potrebbero scegliere autonomamente quali dispositivi utilizzare e dunque non e' lungimirante vincolarsi a un particolare sistema operativo. Per la attuale diffusione dei dispositivi, tavolette, portatili o misti, oggi Linux e Android sono i due sistemi open source maggiormente diffusi, seguiti dai sistemi proprietari IOS di Apple e Windows8 di Microsoft. Quindi è opportuno che almeno i principali sistemi operativi siano utilizzabili.


Un sistema di cloud-computing, oltre a non richiedere un server fisicamente gestito nei locali della scuola, evitando problemi di aggiornamento, backup, consumo energetico, sicurezza, non soltanto non richiede un intervento specialistico di un tecnico per la gestione locale, ma offre anche il vantaggio di rendere disponibile il servizio su internet in connessione sicura https direttamente sul browser preferito di chi deve accedere al servizio, che saranno professori, allievi e i loro genitori. 
In questo caso dobbiamo verificare che siano realizzate interfacce compatibili con tutti i browser maggiormente utilizzati, ovvero Google Crome, Safari, Firefox e Microsoft Internet Explorer.


Oltre a un certo numero di fornitori di sistemi proprietari, vi sono alcune soluzioni interessanti:

ImparaDigitale neocostituita associazione milanese capitanata da Stefano Quintarelli, ha realizzato una piattaforma scholadigitale.it in cloud computing decisamente bella, basata su wordpress come interfaccia grafica verso il browser, garantendo quindi operabilita' su qualunque dispositivo. Ha un canone minimo da 1000 euro, assolutamente nella media, che scala in funzione del numero di studenti al prezzo modico di 1 euro per studente oltre 1000. Oltre alla gestione del registro elettronico, promette di sviluppare una piattaforma per la didattica e la gestione interna delle attivita' dei docenti. Molto bella la presentazione del registro. Dichiarano di non avere ancora rilasciato i sorgenti, ma di essere in procinto di farlo, utilizzando software e licenze open source. Probabilmente data la situazione estremamente frammentata hanno ragione a mantenere riservatezza fino al momento in cui avranno raggiunto la necessaria massa critica.


Esiste il portale del ministero https://scuolamia.pubblica.istruzione.it che non fornisce ancora  soluzioni in cloud computing (questo lascia molto perplessi), al quale le scuole possono iscriversi per usufruire dei servizi di comunicazione con le famiglie. Nella guida, facilmente reperibile in home page, si fa riferimento a un sistema SISSI che viene messo a disposizione da parte del ministero per tutte le scuole che ne facciano richiesta. Parte da un progetto realizzato nel 2002 per la pubblica amministrazione da parte di EDS Sistema Integrato Segreterie Scolastiche Italiane. Viene aggiornato direttamente dal ministero, ma richiede di essere scaricato e installato direttamente sul server della scuola che richiede windows (proprietario). Sicuramente la interazione corretta con il portale scuolamia deve essere garantita.


Una terza via per dotarsi di un sistema open source di gestione scolastica che sia cloud computing e possa non solo interfacciarsi con il software e l'anagrafica utilizzato nelle segreterie, ma arrivi progressivamente a sostituirlo, sarebbe quella di consorziare le scuole in una associazione, possibilmente a base regionale se non nazionale, che garantisca l'adeguamento del sistema al variare della normativa e le caratteristiche di gestione dei dati in sicurezza descritte prima. Esistono diversi sistemi opensource in USA, trai quali The SchoolTool Book http://book.schooltool.org.

A detta di Dario Zucchini, fondatore della associazione Dschola, il migliore registro elettronico open in assoluto è www.registroelettronico.net che è stato sviluppato con il contributo di Provincia di Torino e fondazione per la scuola. Migliore in assoluto perchè oltre a tutte le funzioni che servono e gli adempimenti di legge, ha una sezione di business intelligence che offre al dirigente scolastico tutte quelle informazioni e le statistiche necessarie per monitorare tutti i parametri vitali della scuola. 

Per completezza, su iphone e ipad esiste una app molto carina per uso individuale idoceo.net.
Se qualcosa di analogo fosse realizzato anche per Android, con la garanzia di gestione dei dati, sincronizzando con un server amministrativo che ne curi gli attributi legali e si occupi della integrazione con l'anagrafica e il sistema di segreteria, allora si avrebbe una soluzione decisamente completa.

Probabilmente centri Regionali di competenza si attiveranno per l'erogazione di questi servizi amministrativi scolastici, basandosi sulle tecnologie open source. Associazioni libere che erogano in base a un canone annuo, come scholadigitale.it o dschola.it se non servizi istituzionali erogati direttamente dalla Regione e dal MIUR. La cosa importante è che ci si orienti sulle soluzioni open source e in cloud computing.


Leggi anche Tutto quello che manca alla scuola digitale in italia di Caterina Policaro @catepol

Demo di Tiche, Registro Elettronico Online

Dal collaudato programma Hermes per la gestione del registro elettronico online, nasce Tiche. Più sicuro e completo, permette una gestione a più livelli e si arricchisce di nuove funzionalità.

http://lnx.sinapsi.org/wordpress/2011/09/18/tiche-il-nuovo-registro-elettronico/

Abbiamo caricato una versione Demo, installata su Server Remoto Gratuito e perfettamente funzionante, con la quale potrete sperimentare e verificare personalmente le funzionalità di Tiche Registro Elettronico Online.

domenica 16 settembre 2012

Pericolo Tablet e Libri Scolastici Creative Commons

Oggi, dopo aver letto molteplici articoli sui giornali di bandiera dello stato italiano, opportunamente finanziati da fondi pubblici, posso gongolare per come hanno trattato il tema della scuola digitale. Una costellazione di luci in fondo al tunnel (speriamo!) peraltro molto accurata. Finalmente hanno portato a conoscenza di tutta la popolazione di cosa si vorrebbe fare e cosa nel concreto esiste oggi.
Poi, improvvisamente, mi sono allarmato. E non poco. Leggo la notizia, tremenda.
School girl chokes on tablet - Un tablet soffoca la studentessa.
Hyderabad, Sep 15 — In a tragic incident, a 10-year-old student died after a tablet distributed in her school got stuck in her throat. Khusbo, a fifth standard student of Marwari Hindi Pathashala in Secunderabad, took the de-worming tablet. She was taken to a private hospital where she was declared dead.
The girl's body was shifted to Gandhi Hospital in Secunderabad for autopsy. The girl's relatives alleged that the school authorities gave her an expired tablet. Police said they were investigating.
Hyderabad district collector Murtaza Rizvi announced Rs.1.5 lakh compensation for the family of the deceased.

Tranquillizzo subito chi non dispone di Google Traduttore: il tablet in questione, distribuito nella scuola indiana, ha portato alla morte dello studente, ma non era una mela morsicata. Era proprio una pillola per sverminare. Per fortuna in italia non può accadere: una madre romana, chiedendo istruzioni in un gruppo facebook su come poter sverminare suo figlio e' stata arrestata preventivamente dalla polizia italiana. Bisogna fare attenzione con le parole. Qualche giornale italiano ha cominciato a usare il termine tavoletta al posto del tablet. 
Tabula rasa, si diceva a scuola già ai tempi che si resettava l'eye-pad.

Finalmente riesco a leggere la pagina su repubblica che un amico mi suggeriva di leggere:

Benvenuti nella scuola 2.0 dove il libro è fai da te - Repubblica.it  Da Brindisi nasce il progetto 'BookinProgress". L'idea è quella di costruire volumi scritti sul campo per andare incontro al ritmo di apprendimento degli studenti. "Il libro di testo scolastico è uno strumento, non è il vangelo." Salvatore Giuliano, preside dell'Istituto Ettore Majorana di Brindisi, racconta la filosofia alla bcaliberase di "Book in Progress", progetto con cui da tre anni sta contribuendo a cambiare il modo stesso di formare gli studenti. "L'idea nuova  -spiega-  è che il libro di testo deve essere scritto sul campo, costruito sul ritmo di apprendimento degli studenti, perché oggi i nostri figli apprendono in modo diverso e bisogna andare loro incontro".
"E l'innovazione non resta nella scuola, ma investe anche le famiglie degli alunni. Da un lato devono affrontare l'acquisto del tablet, dall'altro però si trovano in casa un "pezzo di tecnologia collegato ad Internet e un figlio che spiega loro come usarlo."
Bene, benissimo! dico io. Libri di testo fatti dai professori insieme agli alunni, prendendo appunti e rielaborando le informazioni ritrovate in rete, messi a disposizione di tutti con licenze creative commons. E invece no, non si trovano tracce dei libri "book in progress" sul sito. Eppure http://www.creativecommons.it/nova24 cita espressamente "book in progress" tra le "iniziative volte a promuovere modelli di insegnamento/apprendimento aperti all'innovazione tecnologica, non solo sperimentando l'adozione di libri di testo rilasciati con licenze Creative Commons, ma aggiornando anche l'offerta formativa scolastica attraverso l'introduzione di strumenti ed approcci didattici multimediali."

Per capire cosa è successo basta continuare a leggere: "sono ben 800 i docenti appartenenti a 70 istituti scolastici che, armati di iPad e dell'app iBookAuthor che permette di creare testi digitali, sono impegnati a produrre contenuti, anche multimediali, per licei tecnici e professionali. Contenuti che poi gli studenti scaricano gratuitamente sul tablet e che volendo possono acquistare in formato cartaceo con 50 euro, coprendo solo il costo della stampa. L'autarchia è totale, perché solo i testi autoprodotti fanno da supporto alla didattica, e i libri "sono a disposizione unicamente dei docenti che collaborano a produrli o integrarli". 


Commento: Steve Jobs ci ha lasciati, ma ha fatto proseliti in tutto il mondo. Proprietario. 

Questa è la prima cosa da imparare
"le licenze con cui si rilascia (anche a pochi intimi) un’opera sono importanti, e quelle Creative Commons non fanno distinzione fra chi è nel progetto e chi è fuori."

Gino Roncaglia, docente di Informatica applicata alle discipline umanistiche, è invece cauto: "Ben venga la sperimentazione, ma il settore è ancora immaturo e deve crescere ". Per Roncaglia, ad esempio l'adozione stessa di iBookAuthor può essere un problema, perché usa un formato proprietario e limita l'esperienza didattica al solo tablet della Apple. Servirebbero invece "standard comuni e hardware a basso costo" per garantire la libera circolazione delle informazioni. E poi c'è il problema dei mezzi e delle competenze: "I libri di testo specie se digitali - sostiene Roncaglia - richiedono un impegno editoriale enorme e non alla portata di tutti". 


Commento: Ma stiamo scherzando? Esiste il formato epub, standard. Puoi usare caliber. 

OpenOffice genera gia' il pdf e con l'estensione Writer2epub anche epub.

A metà strada tra le due visioni, l'esperienza raccontata da Domizio Baldini, ex professore di italiano presso l'Istituto Comprensivo Cecco Angiolieri di Siena. Ora in pensione, Baldini è stato insegnante in una "classe 2.0" dove la didattica tradizionale è affiancata dai tablet. Adottando applicazioni gratuite per la creazione di mappe mentali come Mindmaister o iBrainstorm. Gli studenti sono stati coinvolti nella creazione di ebook multimediali - realizzati con Creative Book Builder - diventati poi elemento di valutazione del loro percorso scolastico. E, garantisce Baldini, gli alunni hanno stupito per la loro creatività, dimostrando che "quello che per noi è tecnologia, per loro è ambiente", e deve far parte della scuola.


Fin qui la bella paginata di repubblica. Ma nella concreta esperienza di libri di testo?

"Mi butto contro lo schienale della sedia. La conclusione è che mio figlio a scuola andrà ancora con i libri di carta perché questi libri digitali sono fatti di un digitale sbagliato. Sono stati costretti a diventare digitali dei contenuti che erano nati per essere di carta e che sono francamente spaventati. Questo sapere digitale ha paura di essere condiviso."  il blog di fabrizio venerandi la scuola e il digitale sbagliato


L'esperienza sul campo raccontata da fabrizio merita di essere letta integralmente!!

Merita dunque un solenne encomio e bacio accademico chi sta avanti al gregge.
http://www.matematicamente.it/manuale_matematica/

Il progetto Matematica C3 per un Manuale di Matematica per la scuola secondaria di 2° grado scritto in forma Collaborativa e con licenza Creative Commons vuole sperimentare un nuovo modo di produrre manuali scolastici e un nuovo modo di fruirli. La licenza Creative Commons permette a tutti di scaricare, riprodurre, stampare, fotocopiare e distribuire liberamente e gratuitamente il Manuale. I dettagli su Copyright, tipo di licenza e autori sono riportati all'interno dei singoli capitolo del libro. Se sei un docente interessato alla versione cartacea del libro per una eventuale adozione fai una richiesta ainfo@matematicamente.it indicando la scuola di servizio presso cui ricevere la copia a stampa gratuita. Se vuoi collaborare alla realizzazione dell'opera o vuoi essere aggiornato sui suoi sviluppi iscriviti al forum per gli autori.

Molto bello!

Segnalo anche un bellissimo blog dedicato alla didattica della matematica.

mercoledì 12 settembre 2012

Pronti Via! Progetto rosso scuola.

Oggi, primo giorno di scuola, riparte il futuro della nostra societa', che si vede di fronte il muro della piu' grave crisi economica mondiale della storia moderna. Bisogna essere visionari e guardare lontano per essere ottimisti e ritrovare quelle energie che consentono di affrontare le azioni quotidiane con maggiore energia. Oggi verra' annunciato e mostrato al mondo il nuovo iphone 5. Coincidenze?

Interazione uomo-macchina intuitiva, un mondo di app, processore quad-core, connessione banda larga mobile (LTE) da far impallidire le vecchie linee ADSL di casa. Tutti i nuovi telefoni e tavolette saranno  potenti come qualsiasi computer da tavolo, ovunque noi saremo. Con il sistema NFC saremo in grado di fare pagamenti elettronici senza sapere nulla di bancomat e carte di credito. Sara' un mondo nuovo. Tutti i servizi della pubblica amministrazione saranno accessibili al tocco, senza piu' fax, code interminabili e sportelli da rimbalzopoli. Nativi Digitali, ecco il mondo nuovo.

La rivoluzione digitale sta avendo inizio e parte dalla scuola. Negli Stati Uniti, un progetto di ricerca ha misurato le maggiori opportunita' formative e lavorative, che hanno portato a consistenti avanzamenti nei risultati finali conseguiti nello stesso tempo. Efficacia tecnologica.

Si chiama Progetto ROSSO, divulgato in un ebook online in tutto il mondo a costo zero:

"Project RED began with the big idea that the re-engineering of American education could revolutionize our schools. Since the idea that technology enhances learning is not a provable hypothesis, we focused on investigating the dramatic gains and cost savings achieved by some schools when they deploy technology. We wanted to determine how widespread the improvements were and to what degree the frequent use of technology was a factor."  www.projectRED.org
In sintesi, questi sono i risultati.
1. nove fattori-chiave di implementazione, determinanti per l'efficacia nella formazione:
- classi di recupero: integrare l'uso della tecnologia in tutte le attivita' di recupero.
- coinvolgimento del DS nel condurre il cambiamento: dedicando tempo ad ogni insegnante.
- collaborazione e formazione online: quotidiana, tra gli studenti e tra i professori.
- materie fondamentali: la tecnologia viene integrata nel percorso formativo almeno ogni settimana.
- verifiche formazione online: le verifiche devono essere settimanali.
- una tavoletta per ogni studente: il rapporto terminali/studenti deve tendere a uno.
- visite esterne virtuali: almeno una volta al mese, rendono piu' efficace l'uscita.
- motori di ricerca (google): utilizzo quotidiano
- formazione del DS: nel far "comprare" agli insegnanti le migliori prassi della didattica digitale.
2. la realizzazione della infrastruttura deve essere correttamente ingegnerizzata.
3. un computer per studente, con implementazione dei fattori chiave, nel 90% migliora i risultati.
4. la capacita' del Dirigente Scolastico di guidare il cambiamento e' determinante.
5. periodi di recupero fondati sull'uso delle tecnologie migliorano l'apprendimento.
6. la collaborazione online migliora la produttivita' nell'apprendimento e il coinvolgimento.
7. l'utilizzo quotidiano della tecnologia massimizza il ritorno sull'investimento.

E ora, ricordiamoci come era l'inizio dell'anno scolastico alla fine della guerra.



lunedì 10 settembre 2012

Scuola Digitale - ora si fa sul serio.

La Scuola Digitale sta al centro della rivoluzione informatica della Agenda Digitale. Anche in un recente articolo di Wired Italia, la scuola si era evidenziata come punto strategico di innovazione in Italia. Essendo il digital-divide italiano originato primariamente da un problema culturale, sicuramente sara' la scuola a poter fungere da ponte generazionale tra i nativi digitali e il resto del mondo.

Eppure, quando si parla di scuola, ci si scontra sempre con una realta' frammentata e scalcinata. Il problema non e' tanto tecnologico quanto organizzativo, come del resto avviene per qualsiasi innovazione dei processi che facciano uso delle tecnologie informatiche. Ma nella scuola questo problema si amplifica, diventando il vero scoglio, insormontabile.

Vengono finalmente al pettine i nodi dello sconquasso statale. La scuola non ha un coordinamento unico, ma si aggroviglia in un frattale di responsabilita' distribuite e disperse. Comuni, Regioni, Stato, si intersecano con le responsabilita' dei ministeri e dei dirigenti scolastici, insieme ai consigli di istituto e degli insegnanti. Il risultato e' la torre di Babele. Nella rivoluzione digitale, invece, diventa assolutamente necessaria una disciplina e organizzazione teutonica.

Registro Elettronico, Scuolamia, Didattica Digitale, ebook e testi online, Tablet e LIM, wifi e banda larga. Dal 2009 al 2012 non e' praticamente cambiato nulla e ora difficilmente un proclama del ministro sara' sufficiente a far cambiare le cose. Dove qualcosa e' cambiato e' stato per la volonta' dei singoli.

Necessariamente il motore del cambiamento sara' dato dalle Regioni, che hanno la sufficiente massa critica per muovere soldi e accentrare la gestione del software e dell'infrastruttura in modo efficiente per consentire una reale fornitura di servizi in cloud-computing a tutte le scuole, imponendo attivamente il passaggio alla tecnologia informatica.

Fintanto che non saranno previste sanzioni disciplinari e decurtazioni dello stipendio, difficilmente si potra' smuovere la massa inerziale della pubblica istruzione. Sono necessarie disposizioni precise, che ricordino la legge e le sanzioni, ma che definiscano anche inequivocabilmente referenti regionali a cui chiedere e dai quali ricevere indicazioni precise su cosa bisogna fare, in modo da impedire che ogni scuola decida da se o, peggio ancora, finisca per non decidere e fare nulla.

Le due direzioni strategiche sono:

1) adozione di sistemi software in cloud-computing (open-source e SOA) che devono erogare i servizi per l'automazione dei processi e registro elettronico a tutte le scuole;

2) direttive per sviluppare libri di testo in forma ebook (epub) pagate dal MIUR e pubblicate con licenze creative-commons, in modo da tesaurizzare la competenza dei tanti insegnanti che sanno benissimo integrare libri di testo con schede, dispense e altri lavori creativi, in una unica biblioteca nazionale accessibile a tutti in forma gratuita.

La legge e' chiara e la tecnologia e' disponibile. Ora non resta che usarla in modo efficace.
Questo richiede necessariamente organizzazione e disciplina.

Il progetto "Scuola Digitale in Piemonte"


Con il progetto “scuola digitale” si realizzeranno 28 classi piemontesi di one-to-one computing garantendo, agli studenti, l’utilizzo quotidiano in tutte le materie di studio dei computer in classe e la disponibilità del netbook sia a scuola che a casa. Il progetto si pone, inoltre, l’obiettivo di aumentare il numero di classi convolte finalizzando tutte le risorse che si otterranno.
Per un funzionamento sicuro ed affidabile, senza bisogno di manutenzione, la configurazione dei computer sarà affidata alle scuole dell’Associazione Dschola che supportano, da anni, le scuole Piemontesi nella gestione ottimale delle dotazioni tecnologiche. Il supporto dei centri SAS Dschola aiuterà le scuole sia nella fase di progettazione della pila software che nella fase  di infrastrutturazione della scuola, fondamentale per la riuscita del progetto. Si prevedono interventi on-site per lo studio della copertura wireless, per gli aggiornamenti alle connessioni di rete, per l'attivazione di un filtro per la navigazione protetta e per per l'installazione di sistemi di condivizione dei lavori in rete.

Piemonte: accordo Regione-Miur da 4,3 milioni

Il 18 settembre a Roma verra' siglato l'accordo tra Regione Piemonte, Ministero all'Istruzione e Ufficio scolastico regionale per lo sviluppo del ''Piano nazionale Scuola Digitale''. Lo comunica in una nota la Regione Piemonte.
Il progetto e' stato avviato per migliorare e potenziare la dotazione informatica delle scuole italiane e per il Piemonte vedra' uno stanziamento complessivo di circa 4,3 milioni di euro : 2.095.000 euro messi a disposizione dal Miur e altri 2,2 milioni di euro appositamente stanziati dalla Regione Piemonte attraverso i tre Assessorati all'Istruzione, alla Formazione Professionale e alla Montagna.
In particolare 2,2 milioni di euro serviranno a sviluppare le classi 2.0 , dotando ogni studente di un tablet e le classi di lavagne interattive (il 30% delle risorse andra' alle primarie, un altro 30% alle secondarie di I grado e il restante 40% alle secondarie di II grado); 200mila euro andranno al potenziamento delle scuole 2.0 , ovvero della connessione degli istituti alla rete; 1,5 milioni di euro saranno destinati alle scuole di montagna , per garantirne la funzionalita' didattica attraverso le tecnologie informatiche; 400mila euro serviranno, infine, a implementare le classi 2.0 anche nelle agenzie di formazione professionale (sempre attraverso tablet e lavagne digitali).


La regione Molise aderisce con 1,5 milioni di euro.

Il progetto mira a superare la divergenza tra l'attuale linguaggio didattico e quello della societa'digitale, sviluppare la propensione all'uso delle tecnologie, favorire la produzione di contenuti digitali per la didattica e l'utilizzo in classe. Tra gli obiettivi, creare un sistema di collegamenti fra scuole dei centri piu'grandi e aree periferiche, come le scuole di montagna.


'Generazione Web', il progetto di Regione Lombardia da 13 milioni

L'assessore alla Digitalizzazione e Semplificazione Carlo Maccari, intervenuto a Mantova ai lavori del convegno 'Sto bene a scuola - educare digitale', parlando a una platea di quasi 500 tra insegnanti e presidi, ha illustrato contenuti e obiettivi della Giunta regionale che, primo caso in Italia, ha impegnato quasi 13 milioni di euro per finanziare l'acquisto di strumenti informatici innovativi per rivoluzionare il modo di fare lezione. 
'Generazione Web' - ha dichiarato Maccari - si sta rivelando un successo senza precedenti, tanto da persuaderci ad aprire un secondo Bando, dopo che il primo, con una dotazione finanziaria di 8,7 milioni, ha ricevuto ben 280 domande valide da parte delle classi lombarde di scuole statali, paritarie e istituti di formazione professionale. In pratica, con le risorse messe in campo, il 12 per cento delle classi prime e terze che all'inizio dell'anno scolastico devono adottare nuovi libri di testo in Lombardia sara' definibile come digitale. Il secondo Bando, che chiudera' il 14 settembre, e' dotato di oltre 4 milioni di euro: 2 milioni destinati a coprire le 61 domande rimaste escluse con la prima ''chiamata'' e altri 2 milioni per finanziare nuovi progetti pervenuti.

Libri Digitali contro il caro-scuola