La tablet week è la settimana d’inizio anno scolastico che la nostra scuola, l’IIS “Giuseppe Luosi di” Mirandola“, dedica quest’anno all’introduzione dei tablet nella propria didattica.
L’idea di questa sperimentazione è venuta in tempi non sospetti pre terremoto e, successivamente proprio a causa di questo drammatico evento, sono stati erogati fondi dagli enti preposti per sopperire alla mancanza immediata di strutture edili danneggiate dal sisma, con i quali la scuola ha acquistato, per il momento, un centinaio di tablet ASUS, modello Trasformer Pad TF 300T.
Il Dirigente, Prof. Giorgio Siena, con alcuni docenti e personale ATA, ha meso a punto già dall’estate scorsa un intervento rivolto alle classi prime e terze dell’Istituto per presentare questi dispositivi alle 20 coinvolte nel progetto, di cui 6 di Liceo Classico e Linguistico, 4 di Istituto Professionale e 10 di Istituto Tecnico Economico.
Sono stata incaricata di tenere una breve lezione ai ragazzi in presenza di un collega, generalmente di materie letterarie, con il quale abbiamo proposto un percorso di approccio alle funzionalità del tablet, coerente con gli obiettivi didattici, integrato agli altri strumenti connettivi di cui dispone la scuola, senza trascurare le conoscenze sociali e ludiche che gli studenti e le studentesse hanno dei dispositivi mobile.
Dopo aver incontrato 6 delle classi terze mi sento di stilare un breve report della progressione didattica proposta:
- Presentazione dello strumento: E’ stato consegnato a tutti il dispositivo con invito ad accenderlo e sboccare la pagina di accesso. Una prima indagine è stata rivolta a quanti avessero già avuto occasione di vedere e toccare un tablet o, in alternativa, uno smartphone. Circa il 50% conosceva bene lo strumento perché la famiglia ne possiede uno, o l’ha visto da amici. Per tutti non c’è stato nessun impaccio particolare, anzi, la prima cosa che hanno fatto autonomamente è stata quella di cambiare l’immagine del desktop pescando dalla galleria. Tutti ci sono riusciti. Quindi è seguita una breve presentazione delle icone di funzionamento e delle apps. Per ragioni di tempo e di spazio (non disponiamo di luoghi idonei), sui tablet consegnati sono presenti solo le apps di default, ma su quello in mia dotazione ho aggiunto anche quelle social come facebook, twitter, skype, ecc. e giochi come Temple Run, mostrando che il dispositivo può essere personalizzato secondo le proprie esigenze, rassicurandoli anche sulla necessità di avere le apps dei propri social network perché anche un Prof ormai le ha, basta usarle con responsabilità soprattutto in ambito scolastico. Terminologia specifica
- Fase della scrittura: all’interno del ristorante che ci ospita non c’è sufficiente intensità per la connessione così, in questa prima fase abbiamo proposto di lavorare su un editor di testo facendo riferimento a quei programmi che gli studenti conoscono, quelli di Office, con il programma Polaris Office costituito da un editor di testo, un foglio di calcolo e un programma di presentazione. Gli studenti sono stati invitati ad aprire un nuovo documento ed iniziare a descrivere in dieci righe la trascorsa Domenica, quindi di provare formattazioni diverse, con font, grandezza carattere ecc., come avrebbero fatto sul PC. Tutti sono riusciti, chi più chi meno con qualche dritta, anche a tavoletta inclinata in modo da migliorare l’ergonomia e digitare meglio sulla tastiera virtuale. Alla fine è stato chiesto se l’operazione è stata agevole o se creava disagio. Quasi tutti, oserei dire più 90% ha detto che si trovava bene che era piacevole scrivere con quel tocco soft sui tasti. I restanti hanno detto che sarebbe stata questione di abitudine ed avrebbero migliorato la digitazione.
- Fase della lettura: con i tablet siamo andati in giardino dove è stata possibile la connessione ad Internet con il wi fi del ristorante. Siamo entrati nel sito della scuola e poi sulla piattaforma moodle, dove avevo preventivamente caricato i file .pdf, .epub e .mobi di un racconto tratto dall’ebook “Tremare senza paura” dal titolo “Mangiatori di carogne” di Catia Pieragostini, che gentilmente l’ha reso disponibile agli studenti. Questi sono entrati, hanno scaricato la versione .epube quindi di nuovo all’interno, hanno aperto l’applicazione My Library che conteneva automaticamente il piccolo ebook. Una volta aperto sono stati invitati a leggerlo appena dopo una rapida carrellata delle funzioni della app come ingrandimento carattere, sottolineatura, lettura vocale, ecc. Alla fine hanno dato una valutazione di gradimento al racconto, simile a quelle del web: da 1 a 5 stelline. Anche in questo caso è stato chiesto come si sono trovati nella lettura a schermo. Quasi tutti hanno detto che è gradevole, tranne qualcuno che ha lamentato il fastidio della luce troppo intensa che comunque può essere regolata nelle impostazioni. Qualcun altro ha espresso preoccupazione per i danni alla vista. Ho spiegato loro che la stanchezza è in parte determinata dalla secchezza del globo oculare perché le palpebre si chiudono meno frequentemente determinando poca lacrimazione e sensazione di fastidio. A questo proposito ho spiegato loro che ci sono dispositivi con tecnologia e-ink che sono meno aggressivi sulla fisiologia dell’occhio ed ho mostrato il mio kindle, altro tipo di tablet, più idoneo a letture prolungate.
- Multimedialità: sempre in un’indagine informale ho chiesto loro se conoscevano le prerogative multimediali dell strumento. Prima ancora che finissi mi hanno fatto vedere le foto che si erano scattati. Ho fatto accenno ai video sui social network come youtube, audio, immagini. Sapevano già tutto! Riferimenti veloci a quotidiani e riviste online, audiolibri ecc.
Conclusioni. Dalle impressioni espresse su sollecitazione dagli studenti l’esperienza è complessivamente piaciuta. Alla richiesta “Ma ce li lasciate portare a casa?” abbiamo risposto che questo primo intervento ha avuto una funzione promozionale in modo da coinvolgerli direttamente nelle scelte didattiche della scuola, successivamente saranno progettato interventi ad hoc nei diversi Consigli di Classe con la possibilità di dare in comodato d’uso i tablet agli studenti coinvolti. Anche i docenti hanno dato una risposta positiva, a volte entusiasta e l’impressione, sempre in momenti informali, è quella di un interesse e curiosità mai visti prima, né con PC né con le LIM. Credo anch’io che questi dispositivi siano attualmente i più user friendly e spaventino meno coloro che hanno poca dimestichezza con le tecnologie.
Dal punto di vista didattico, di contro, il percorso è più complesso perché mette a prova la capacità di rivedere i paradigmi consolidati. Ma questa è un’altra storia che prevede, oltre ad una formazione tecnica (che sembra essere quella meno ostica), anche una rivisitazione di concetti pedagogici ed educativi.
Alla prossima.
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