La didattica digitale si realizza con un processo di selezione e creazione di moduli digitali (ebook, video, presentazioni, link a sistemi cloud di insegnamento) che costituiscono il percorso di un programma di studi, che puo' essere tracciato in un documento contenente i link (POF) cosi' come puo' essere registrato il percorso quotidiano nella pagina della classe, inserendo i link ai moduli digitali che sono stati utilizzati. In questo modo, moduli digitali e traccia del loro utilizzo sostituiscono di fatto il "libro di testo" che comunque ogni docente utilizza in modo "attivo" decidendo la sequenza del percorso didattico (diversa dalla sequenza del libro) decidendo quali moduli del libro usare e quali saltare, integrandoli con altri moduli, schede didattiche o lavori di classe. I moduli didattici digitali possono stare su un disco condiviso (utilizzando dropbox, google drive, box, o sistema equivalente gratuito) in modo da condividerli con altri docenti e con tutti gli studenti e genitori. Per definire il programma in una offerta formativa (POF) si possono usare pagine su facebook o google plus o avere una pagina dedicata sul sito scolastico. Per tracciare il progresso scolastico quotidiano si puo' usare un gruppo per ogni classe o anche una pagina, sempre usando facebook o google o altro sistema preferito. Esistono gia' i servizi per limitare l'accesso e la condivisione agli studenti e loro genitori. Per realizzare in proprio moduli didattici riutilizzabili esistono strumenti liberamente accessibili, come caliber o openoffice per scrivere ebook, fino alla possibilita' di digitalizzare il materiale cartaceo (schede didattiche) gia' normalmente utilizzato nella scuola, con un pratico scanner. Collaborare alla definizione del materiale scolastico e' un grande progetto formativo per tutti gli studenti e potrebbe portare alla collaborazione attiva di docenti e genitori rendendo la scuola una nuova e dinamica agorà della cultura digitale e della formazione continua.
Quello che invece precede la didattica digitale e in qualche modo la alimenta e' il processo di autoformazione dei docenti, che devono avere in mano un dispositivo (netbook o tablet-telefono) per collegarsi alla rete e per entrare in contatto con altri docenti attraverso le piattaforme di social communication. Confrontandosi online e nelle riunioni dei docenti, sono possibili scambi di competenze, condivisione delle esperienze e dei materiali didattici. Quindi possiamo dire che la condivisione online risulta il punto fondamentale di innesco di un nuovo processo di didattica digitale. Questa comunicazione e confronto puo' prendere avvio utilizzando le piattaforme gia' disponibili di indirizzo generalista: google, facebook, twitter. Esistono numerosi gruppi di confronto tra insegnanti su facebook e google.
Questi due video si riferiscono all'interessantissimo incontro di formazione "Social Network e documentazione", svoltosi a Bolgona il 2 aprile 2012 e organizzato dal Nucelo Regionale Emilia Romagna, ex IRRE, per il progetto GOLD e all'interno del programma "Documentazione 2.0. Nuove frontiere per la didattica". La relatrice, Elena Pacetti, docente presso l'Università di Scienze della Formazione a Bologna, ha illustrato le potenzialità dei socialnetwork, dai più utilizzati come Facebook, Twitter, Prezi e Linkedin a quelli meno noti, sotto l'aspetto strettamente formativo.
tratto da http://www.robertosconocchini.it
Organizzando un gruppo chiuso per ciascuna classe e ciascun collegio dei docenti, sara' possibile avere una traccia del programma di studio della classe, inserendo link ai singoli moduli didattici (che possono risiedere su dropbox e venire condivisi in modo opportuno) e tutti i documenti, ordini del giorno, verbali, che sono oggetto del lavoro di squadra all'interno del plesso scolastico. La flessibilita' di impiego delle diverse piattaforme liberamente disponibili diventa un fattore positivo, purche' sia discussa e disciplinata una struttura e metodologia di azione che sia comune a tutto il plesso scolastico.
La gestione di segreteria e registro elettronico, invece, per la sua funzione amministrativa richiede di avere una strutturazione rigorosa dei processi e del trattamento dei dati, perche' la digitalizzazione e dematerializzazione dei processi significa garantire che il sistema digitale sostituisca la carta bollata.
In questo senso lo sforzo di armonizzazione dei processi e delle scelte infrastrutturali consente minori margini di flessibilita' e anzi conviene che sia messo in atto un sistema centralizzato di governo.
Un documento prodotto dal centro Nexa inquadrara l'argomento.
Cloud Computing nella Pubblica Amministrazione NEXA Working Paper
Author(s):
Raimondo Iemma, Alessandro Mantelero
Date:
25 July 2012
Indagine pilota sulle amministrazioni locali, i servizi scolastici e i servizi sanitari in Piemonte. La ricerca intende valutare il livello di frammentazione dei servizi ITC per la pubblica amministrazione attraverso un'indagine qualitativa basata su casi-campione ed interviste ad esperti. Il campo di indagine è circoscritto alle amministrazioni locali (comuni ed aggregazioni di comuni), ai servizi scolastici ed ai servizi sanitari dell'area piemontese.
Individuato lo stato dell'arte in termini di dotazione ICT, gli autori si interrogano sui possibili modelli di adozione ed implementazione delle soluzioni incentrate sul cloud computing nell'ambito dei servizi presi in esame. . http://nexa.polito.it/2012-cloud-pa
In una prospettiva di intervento generale, anche sulla base delle esperienze progettuali di cloud
computing già sperimentate nei sistemi scolastici, sembra dunque più efficace immaginare tanto
soluzioni di aggregazione di alcuni servizi su scala nazionale quanto la creazione di alcuni
centri di riferimento regionali, in un'ottica che privilegi la valorizzazione delle eccellenze
territoriali e le sinergie operative.
L'ambito dei servizi scolastici ha, più di altri, visto una significativa centralizzazione della
gestione dei servizi stessi attraverso il ricorso a tecnologie cloud o comunque già orientate in tal
senso. Tale processo ha trovato tuttavia alcuni limiti strutturali, dovuti, da un lato, ai margini di
autonomia lasciati ai singoli istituti nella gestione delle possibili soluzioni e, d'altro canto, nella
natura in parte facoltativa dell'adozione dei sistemi realizzati dal MIUR.
Il Ministero ha infatti lasciato alle amministrazioni scolastiche la libertà di scegliere fra optare
per i prodotti dallo stesso resi disponibili gratuitamente ovvero adottare altre diverse soluzioni
commerciali, garantendo attraverso un processo di standardizzazione l'interoperabilità dei propri
sistemi centrali con i prodotti disponibili sul mercato. Tale indirizzo pare comportare potenziali profili di inefficienza, anche in relazione alla ridotta uniformità delle soluzioni e la condivisione delle esperienze in un'ottica di risoluzione cooperativa dei problemi da parte degli istituti.
Una possibile risposta in controtendenza a tale diseconomia e volta all'adozione di scelte più
razionali per il sistema può essere indotta attraverso due diverse vie, a seconda che si voglia agire
sul versante giuridico (e.g. imposizione di un obbligo formale circa l'uso degli applicativi forniti dal
Ministero, con esclusione di qualsiasi altra soluzione) piuttosto che su quello architetturale
(potenziamento dei software ministeriali).
Per altro, partendo da esperienze come quelle del progetto Dschola, si potrebbe immaginare un
diverso approccio di “cloud distribuito” basato su standard uniformi di interoperabilità
definiti a livello ministeriale, volto a valorizzare le eccellenze e le competenze presenti nella
rete scolastica e, nel contempo, aperto a soluzioni informatiche non proprietarie e, non da ultimo,
Si veda anche Registro Elettronico e connessione internet
Chissà cosa emergerà oggi dal convegno iSchool World Wide Rome? Le tecnologie e la scuola per realizzare la scuola del futuro. Dalle 10 del 10/10 in streaming http://ischool.worldwiderome.it/stream/
La scuola sta cambiando. Sta cambiando dal basso. Il 10 ottobre, iSchool racconta cosa sta accadendo nelle classi d’Italia. http://ischool.worldwiderome.it/storie/
Interventi attesi, potenzialmente interessanti per conoscere le esperienze concrete:
DIANORA BARDI INSEGNANTE ED ESPERTA DI TECNOLOGIE
GIUSI CARINI INSEGNANTE
MARCO IANNACONE STARTUPPER
MARCO ZAMPERINI BLOGGER E GENTILUOMO
RICCARDO LUNA CURATORE WORLD WIDE ROMEChissà cosa emergerà oggi dal convegno iSchool World Wide Rome? Le tecnologie e la scuola per realizzare la scuola del futuro. Dalle 10 del 10/10 in streaming http://ischool.worldwiderome.it/stream/
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